
MIDA 89, alla Fortezza il meglio dell’artigianato internazionale
Dal 25 aprile al 1° maggio Firenze ospita uno degli eventi annuali di maggior rilievo per la città. Promossa e organizzata da Firenze Fiera, la Mostra dell’Artigianato giunge alla sua ottantanovesima edizione per presentare come sempre le eccellenze del made in Italy e del “saper fare” internazionale.
L’esposizione
MIDA nasce nel 1931 come prima mostra-mercato dell’artigianato in Italia. La sua storia evidenzia il forte legame con il territorio fiorentino, che da sempre valorizza questo settore e ne sostiene il fondamentale ruolo nel tessuto economico e sociale.
Tradizione e ricerca, qualità e varietà delle proposte. Sono questi i paradigmi che guidano anche questa edizione dell’evento, che si tiene nell’usuale cornice della Fortezza da Basso. Con oltre 500 espositori provenienti da tutto il mondo, gli stand sono disseminati tra i vari padiglioni su una superficie di 35mila metri quadrati. Gli ambiti di interesse spaziano dalla moda alla cuoieria, dalla gioielleria alla ceramica, dalla profumeria alla gastronomia. All’esposizione si affiancano i laboratori delle officine esperienziali, con un ricco programma di attività pensate per consentire ai visitatori di osservare dal vivo il lavoro dei maestri artigiani.
Gli eventi speciali
Tra gli appuntamenti in calendario spiccano le mostre e gli incontri dedicati ad iniziative specifiche. Come la Galleria dell’Artigianato, che presenta le opere di circa 30 creatori toscani, e gli allestimenti riservati alle arti orafe, al restauro e alla storia urbana di Firenze. Non mancano le proposte di ambito culinario, con degustazioni e svariati cooking show previsti nel corso della kermesse. L’expo Abita, invece, presente anche nelle edizioni passate a fianco degli spazi del MIDA, è destinata al mercato dell’arredamento, del design e dei servizi per la casa.
Appuntamento alla Fortezza
Incassato il successo ottenuto lo scorso anno, con 65mila visitatori registrati, la mostra è visitabile a partire 25 aprile alla 1° maggio dalle 10 alle 20. L’area ristorazione, aperta dalle 10 alle 22, sarà invece accessibile liberamente dalle 20. Sul sito ufficiale è anche possibile acquistare anticipatamente il biglietto così da evitare la fila all’ingresso.
Infine, MIDA offre l‘opportunità di conoscere da vicino quella che dal 1978 è la sede espositiva della mostra. Previa prenotazione è infatti possibile effettuare una visita guidata agli spazi più nascosti della Fortezza da Basso. Un’occasione per turisti e fiorentini di scoprire i segreti dell’imponente rocca medicea, da sempre protagonista della storia passata e presente della città.

La domenica di Pasqua e lo scoppio del carro
Per molti fiorentini il giorno di Pasqua è dedicato ad un evento che riveste un particolare significato nell’ottica dell’identità cittadina. Si tratta di una spettacolare rievocazione storica che raggiunge il suo apice durante la cerimonia pirotecnica dello scoppio del carro.
Un fuoco sacro

G. Monasta, CC BY-NC-SA 4.0
L’origine della festa risale alla prima crociata e all’assedio di Gerusalemme posto dai Cristiani per riconquistare la Palestina. Secondo la tradizione, fu il nobile fiorentino Pazzino de’ Pazzi a scalare per primo le mura della città. Per quest’impresa il leggendario cavaliere ricevette in dono tre pietre del Santo Sepolcro, che sono tuttora conservate a Firenze nella chiesa dei Santi Apostoli. A seguito della liberazione di Gerusalemme, nel giorno del Sabato Santo, i crociati si radunarono in preghiera e distribuirono il fuoco benedetto, simbolo di purificazione.
Al ritorno di Pazzino a Firenze, questo rito iniziò ad essere rievocato con un fuoco acceso utilizzando le tre pietre. Con la successiva introduzione di un carro, chiamato “Brindellone”, che permetteva di trasportare i carboni infuocati attraverso la città, la cerimonia divenne sempre più articolata ed assunse progressivamente le caratteristiche che conosciamo oggi.
Razzi e fuochi d’artificio

G. Monasta, CC BY-NC-SA 4.0
La mattina di Pasqua, il carro viene dunque trainato lungo le vie del centro da due coppie buoi adornati di ghirlande. Raggiunge quindi la cattedrale di Santa Maria del Fiore, dove si svolge il cuore dell’evento. Un filo di ferro viene teso, su una lunghezza di circa 150 metri, tra l’altare maggiore del duomo e il carro posizionato nella piazza, proprio davanti all’ingresso. Davanti ad un folto pubblico, un razzo dalle sembianze di una colomba viene lanciato lungo il filo così che possa attraversare sibilando la navata centrale fino ad innescare i fuochi d’artificio del Brindellone. Una pioggia di scintille illumina allora la piazza. In un fragoroso susseguirsi di esplosioni, il fuoco purificante viene simbolicamente distribuito alla popolazione.
Come si svolge la rievocazione

G. Monasta, CC BY-NC-SA 4.0
Per coloro che vogliono assistere alle varie fasi della festa, la processione partirà alle 10 dal piazzale del Prato. Scortato da 150 tra figuranti e sbandieratori del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, il Brindellone raggiungerà piazza del Duomo e sarà allestito per lo scoppio. Alle 11 si svolgerà quindi la parte centrale della manifestazione, con l’accensione del razzo che darà il via alla sequenza pirotecnica.
Tutta la piazza assisterà allo spettacolo con un occhio sul carro ed uno sulla colombina: secondo il folclore, è fondamentale infatti che quest’ultima rientri in chiesa e completi la sua corsa verso l’altare dopo aver incendiato il Brindellone. Come facevano i numerosi contadini che dalla campagna fiorentina accorrevano ogni anno per l’evento, la tradizione prevede che dall’esisto di questo volo si traggano gli auspici per il futuro raccolto.

CiokoFlò, il festival fiorentino del cioccolato
Dal 10 al 13 aprile piazza Santa Croce ospita la prima edizione di CiokoFlò, un’iniziativa interamente dedicata al prodotto artigianale più amato da grandi e piccini. Con i suoi 60 stand e un David di cioccolato alto più di 2 metri, il festival raduna a Firenze un esercito di famiglie, appassionati e professionisti.
L’eccellenza del settore dolciario
Sono 40 gli espositori che giungono da tutta Italia per presentare il meglio della produzione nazionale. La manifestazione si svolge nell’ampia piazza che fronteggia la basilica Santa Croce, uno degli spazi nel cuore di Firenze che più si presta a questo tipo di eventi. L’intento è quello di promuovere il lavoro dei maestri cioccolatieri e permettere ai partecipanti di scoprire le infinite sfumature del cioccolato. Sfilando tra le bancarelle, i visitatori avranno la possibilità di degustare una vasta gamma di specialità a base di cacao, dalle classiche tavolette alle praline più deliziose, fino alle creazioni maggiormente innovative realizzate con gli ingredienti più inaspettati.
Il programma prevede anche dimostrazioni dal vivo, laboratori, installazioni artistiche e incontri con esperti del settore, che consentono ad esempio di entrare in contatto con le migliori tecniche di lavorazione. Una vera “fabbrica del cioccolato” con svariate attività adatte a tutte le età. Un occhio di riguardo è riservato anche alla valorizzazione del territorio fiorentino e toscano, che nella diffusione di questo prodotto ha avuto un ruolo sconosciuto ai più.
Una scoperta sorprendente
Tra i grandi navigatori fiorentini che hanno influenzato la storia dell’esplorazione, quello che solitamente viene citato è Amerigo Vespucci. Di contro, Francesco Carletti è talvolta ricordato come primo viaggiatore privato ad aver circumnavigato il globo, a partire dalla fine del XVI secolo, senza l’appoggio finanziario di sovrani o papati. Il suo nome è legato però anche all’introduzione in Europa di alcuni prodotti esotici, originari del Nuovo Mondo, che contribuì a diffondere. Tra questi ci sono le patate, svariati frutti tropicali e la pianta del cacao.
Nel suo scritto Ragionamenti di Francesco Carletti, Fiorentino, sopra le cose da lui vedute ne’ suoi viaggi, il navigatore racconta infatti di alcune bacche che potevano essere abbrustolite, schiacciate e mescolate ad acqua calda e zucchero, così da ottenere una bevanda chiamata “cioccolatte” dagli Indiani. Lo stesso Carletti si dichiarò così assuefatto allo squisito ritrovato da poterne difficilmente fare a meno per un intero giorno.
Una volta rientrato a Firenze, l’esploratore fu accolto alla corte di Ferdinando I de’ Medici, al quale dedicò le sue memorie. Per quanto non sia stato il solo ad imbattersi nella pianta del cacao e nei suoi derivati, il suo apporto fu determinante per consentirne la diffusione in Italia e far sì che giungesse fino ai giorni nostri.
Quattro giorni di bontà
Appuntamento dunque il 10 aprile per l’inaugurazione di CiokoFlò. Tra le proposte più attese si distinguerà un enorme David di Michelangelo realizzato interamente di cioccolato. Una vera opera d’arte dolciaria, che come osservato dallo scultore e maestro cioccolatiere Mirco Della Vecchia dà “colore e profumo ad una scultura di marmo creando così un contrasto tra la freddezza e la purezza del marmo e il calore avvolgente e il profumo intenso del cioccolato”. Basta già questo a dar valore al proposito di rendere Firenze, almeno per qualche giorno, una vera capitale del gusto.

I musei di Firenze: le destinazioni imperdibili
Per un turista interessato ad esplorare le inesauribili meraviglie dell’arte offerte dalla città di Firenze, la Galleria degli Uffizi rappresenta inevitabilmente il primo nome sulla lista dei desideri. Esistono però numerosi musei e complessi monumentali che a dispetto di un minor affollamento si rivelano altrettanto straordinari, e che possono contribuire a rendere indimenticabile qualsiasi soggiorno nella culla del Rinascimento.
I siti religiosi e i palazzi storici
Tra i musei ospitati nei molti luoghi di culto della città spicca innanzitutto quello dell’Opera del Duomo, che raccoglie le collezioni provenienti dalla cattedrale di Santa Maria del Fiore, dal Battistero di San Giovanni e dal Campanile di Giotto. Qui è conservata l’originale Porta del Paradiso realizzata da Lorenzo Ghiberti, e all’interno dello stupefacente nucleo di statuaria gotica e rinascimentale è possibile ammirare la celebre Pietà Bandini di Michelangelo. Il lavoro di scultore ed architetto dello stesso Michelangelo emerge anche nelle Cappelle Medicee ospitate nella Basilica di San Lorenzo. Tra gli ambienti visitabili ci sono la Sagrestia Nuova e la Cappella dei Principi, luogo di sepoltura della dinastia dei Medici fin dal XV secolo.
Sul fronte delle esposizioni artistiche, Michelangelo è ancora protagonista alla Galleria dell’Accademia, dove è custodito l’originale del David. Sono molti anche gli edifici storici le cui sale costituiscono esse stesse delle opere di eccezionale valore indipendentemente dai lavori in esse conservate. È il caso di Palazzo Vecchio e del suo imponente Salone dei Cinquecento, il più grande ambiente mai costruito in Italia per la gestione del potere civile.
Palazzo Pitti e Giardino di Boboli
Discorso a parte merita l’ampio polo di Palazzo Pitti, che comprende in realtà ben otto musei distinti. Tra questi vi è la Galleria Palatina, situata al piano nobile dell’edificio, che accoglie innumerevoli capolavori del Rinascimento e del barocco. Alle spalle della struttura si estende invece il Giardino di Boboli, vero e proprio museo all’aperto e prototipo del “giardino all’italiana”, utilizzato come modello in molte corti di tutta Europa. Il sito è di interesse artistico non solo per l’impostazione paesaggistica dell’architettura, ma anche per la sua collezione di sculture, che vanno dal periodo romano al XX secolo. Non meno importante è il panorama che il giardino riserva, un’ottima opportunità per riprendersi almeno per qualche minuto dalle fatiche della giornata godendo nel mentre di una vista d’eccezione.
I musei della scienza

Museo Galileo, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons
Di carattere diverso sono le ultime due destinazioni della nostra raccolta, che rendono il giusto tributo alla tradizione scientifica di Firenze.
Il Museo Leonardo da Vinci ospita nei suoi spazi dei modelli funzionanti e a grandezza naturale di molte invenzioni del poliedrico genio, che consentono un’esperienza didattica interattiva con le famose macchine. Vengono anche organizzati dei laboratori tematici dedicati alla fisica, alla meccanica e all’ingegneria.
Il museo dedicato a Galileo Galilei, infine, custodisce una collezione di strumenti d’epoca come globi, telescopi e apparecchiature per la misura del tempo. È una testimonianza materiale del ruolo esercitato dalle dinastie dei Medici e dei Lorena nello sviluppo della ricerca scientifica, che si affianca alla ben più corposa tradizione artistica così ben rappresentata nei musei della città e che costituisce l’impareggiabile vanto di Firenze nel panorama mondiale.

Gite fuori porta: Fiesole
Tra le destinazioni di sicuro interesse che dal centro cittadino permettono una visita a corto raggio, Fiesole è quella che maggiormente resta nel cuore di fiorentini e turisti. Adagiato su una collina a 300 metri di altitudine, questo piccolo comune coniuga le bellezze della campagna toscana e il fascino del borgo medievale, offrendo al contempo una vista impareggiabile su Firenze.
Gli scavi e i monumenti

Nikater, CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons
Fu a partire XIV secolo che Fiesole iniziò ad essere considerata uno dei sobborghi più esclusivi di Firenze. La sua storia è però molto più antica considerato che il sito in cui sorge era abitato già nel neolitico. Da semplice insediamento di epoca etrusca, la città entrò progressivamente nella sfera di influenza di Roma e fu arricchita dai primi edifici monumentali. Gli scavi nell’area archeologica visitabili oggi comprendono le terme, un tempio e uno dei più antichi teatri romani esistenti, tuttora utilizzato nelle rappresentazioni estive. Il complesso di queste strutture, che include anche il museo archeologico, costituisce l’attrattiva maggiore della zona, ma non l’unica.
La città stessa merita una visita, con le sue ville rinascimentali, i giardini segreti e i viali orlati di cipressi. Il centro del paese è dominato dall’imponente cattedrale romanica di San Romolo e dal suo caratteristico campanile a forma di torre. A pochi passi appena si trovano il palazzo vescovile e la chiesa di San Francesco, eretta al termine di una salita che conduce anche ad uno straordinario punto di osservazione su Firenze.
Le passeggiate in natura

Hagai Agmon-Snir, CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons
Una volta completato il giro della cittadina, è sufficiente allungare lo sguardo oltre i confini del centro per scoprire un paesaggio punteggiato da cipressi, olivi e ville storiche. Le colline e la campagna che circondano Fiesole regalano agli escursionisti svariati itinerari che raggiungono anche il Monte Ceceri. È qui che Leonardo Da Vinci, in base a ricostruzioni a metà strada tra storia e leggenda, avrebbe compiuto alcuni dei suoi più ambiziosi esperimenti e collaudato le sue macchine volanti. Lo stesso inventore cita più volte questa regione nei suoi manoscritti in relazione alle possibilità ingegneristiche del volo umano. In ogni caso Leonardo era notoriamente legato a Fiesole, al punto da acquistare due piccoli appezzamenti di terreno, prossimi alle mura, dove sorgevano degli alberi da frutta e una cava di pietra.
Le istituzioni e gli eventi

Alessandro Vecchi, CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons
Il contributo culturale della città non si limita all’ambito archeologico, come dimostrano le varie organizzazioni che si distinguono in campo artistico ed accademico. Dal 1962 inoltre qui si tiene ogni anno l’Estate Fiesolana, il più antico festival multidisciplinare all’aperto d’Italia. Si tratta di una manifestazione che porta nel teatro romano le migliori performance internazionali e che allestisce anche uno dei cinema sotto le stelle più apprezzati dell’area fiorentina, con un calendario all’insegna della cultura e dello spettacolo in grado di rendere ancora più speciale la cornice unica del paese.

24 marzo, Gelato Day
Oggi in molte nazioni d’Europa si festeggia una ricorrenza dedicata ad uno dei dolci più amati da tutti, che specialmente nel nostro Paese è espressione di tradizione, qualità e valorizzazione del territorio. Con l’arrivo della bella stagione celebriamo insieme la giornata europea del gelato artigianale.
Una dichiarazione di merito
Non è un caso se il gelato artigianale è l’unico alimento a cui il Parlamento Europeo ha riservato una giornata. Nell’indicare le motivazioni dell’assegnazione, che risale al 2012, fu rimarcato infatti come questo prodotto rappresenti “l’eccellenza in termini di qualità e sicurezza alimentare, che valorizza i prodotti agro-alimentari di ogni singolo stato membro”.
L’edizione 2025 del Gelato Day si affianca inoltre ad uno degli eventi di maggiore rilievo di quest’anno: il Giubileo. L’idea è quella di promuovere un messaggio di pace e condivisione che accomuni gli amanti del gelato e i pellegrini che da tutto il mondo raggiungono piazza San Pietro. Già dalla giornata di ieri è stata infatti organizzata una raccolta fondi di beneficenza e un’offerta di gelato ai fedeli. Protagonista assoluto dell’iniziativa è il gusto che contraddistingue la manifestazione di quest’anno, la cui ricetta è stata sviluppata tramite un’attenta selezione.
I gusti del Gelato Day
Fin dalla sua istituzione, ogni edizione della giornata del gelato viene rappresentata da un particolare gusto. Si tratta spesso di una scelta dedicata alla tradizione gastronomica di uno dei Paesi aderenti o alla comunità internazionale nel suo complesso. Per la giornata del 2024, il gusto selezionato fu il “Gaufre de Liège”, una ricetta belga che per l’occasione venne interpretata con un gelato con vaniglia e cannella, variegato al burro salato e accompagnato da una tipica cialda. L’edizione di quest’anno rievoca invece, anche in questo caso, le celebrazioni per il Giubileo. Il gusto del 2025 si chiama “Hallelujah” e consiste in una squisita gianduia arricchita con nocciole tostate e variegata con cioccolato puro. Durante la giornata di oggi viene proposto in tutta Europa all’interno delle gelaterie aderenti, nella sua ricetta ufficiale o in una versione rivisitata localmente.
La festa del 24 marzo resta in ogni caso l’occasione per ricordare ancora una volta il ruolo di primo piano che il gelato artigianale ricopre nell’ambito della gastronomia internazionale. I numeri del settore parlano del resto di un mercato sempre molto attivo in tutta Europa per interesse dei consumatori, volumi di vendita e fatturato. È un’ulteriore conferma di quanto forte sia la passione generale per un prodotto che, di pari passo all’universale apprezzamento nel mondo, continua ad essere simbolo di una genuina italianità.

La giornata internazionale della felicità
Il 20 marzo di ogni anno si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale della felicità, una ricorrenza istituita nel 2021 dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Il suo proposito è quello di promuovere questo sentimento come obiettivo fondamentale di ogni individuo, un’aspirazione che parte da lontano e che riguarda tutti noi.
Un valore senza tempo
Nel passaggio più celebre della loro dichiarazione d’indipendenza, risalente al 1776, le tredici colonie britanniche che avrebbero fondato gli Stati Uniti d’America rimarcavano come tra i diritti inalienabili di ogni essere umano figurino la vita, la libertà e la ricerca della felicità.
Il film del 2006 diretto da Gabriele Muccino e interpetrato da Will Smith rende debita giustizia ad un concetto che allora come oggi risulta al tempo stesso lampante e rivoluzionario. Del resto, negli ultimi due secoli e mezzo la “verità manifesta” dei padri fondatori ha ispirato i codici legislativi di innumerevoli nazioni. Anche la Costituzione italiana sancisce che il pieno sviluppo oggettivo di una persona, visibile e condivisibile da tutti, corrisponde alla sua felicità soggettiva. Un principio elaborato quasi 2500 anni fa dal filosofo Socrate, che dimostra quanto il desiderio di una vera e completa realizzazione personale sia antico almeno quanto la civiltà stessa.
La classifica della felicità
Come ogni anno, la giornata vede svolgersi una rassegna di eventi live da tutto il mondo. Viene anche divulgato il World Happiness Report, una graduatoria che riporta il livello medio di soddisfazione nella vita per ogni nazione. L’edizione 2025 si concentra inoltre sul tema “cura e condivisione”, volto a ricordare che interessarsi agli altri con empatia e sentirsi parte di qualcosa di più grande contribuisce al conseguimento di una soddisfazione duratura.
Ma quali sono gli elementi che maggiormente influenzano la propria percezione della felicità? Esistono fattori comuni in grado di fare la differenza in un ambito complesso e soggettivo come l’appagamento personale?
Conseguimenti personali e legami affettivi
In linea di massima si può dire che la felicità dipende da una combinazione di fattori individuali e relazionali, che insieme contribuiscono al benessere generale.
Salute fisica e salute mentale giocano un ruolo importante: una buona alimentazione, l’esercizio fisico e un sonno adeguato permettono di affrontare la vita con più energia e serenità. Altrettanto cruciali sono il senso di realizzazione personale, sia nella vita privata che sul lavoro, e la libertà nella scelta di come perseguire questo obiettivo. Anche il modo in cui si vive il presente ha un impatto rilevante sulla felicità. Concentrarsi sul qui e ora, senza rimuginare sul passato o preoccuparsi troppo del futuro, aiuta a ridurre l’ansia e mantenere un atteggiamento positivo. Dedicare del tempo alle proprie passioni, inoltre, permette di trovare un equilibrio tra dovere e piacere.
Accanto ai fattori individuali, le relazioni interpersonali sono altrettanto determinanti. Avere legami significativi con famiglia, amici e partner offre un senso di appartenenza e la presenza di un supporto. Anche il rapporto con la comunità e il contributo agli altri sono importanti: aiutare chi ne ha bisogno, fare volontariato o semplicemente essere generosi aumenta il senso di gratificazione e connessione.
Piccoli e grandi piaceri
Ad un livello più concreto, nella vita possono essere molte le soddisfazioni capaci di avvicinarci di un passo ad una sensazione di gioia. A cominciare dai semplici piaceri quotidiani. Per quanto sia impossibile stilare una classifica che non abbia carattere arbitrariamente personale, alcuni di essi hanno la facoltà quasi universale di rendere migliori le nostre giornate. È così per la musica, il ballo e lo sport. Lo è per una passeggiata in natura. Lo è per una storia in cui immergersi, sia essa raccontata in un romanzo o in un film. Ed è così anche per il buon cibo, preparato con passione e magari gustato in compagnia. Una fonte di convivialità che richiama l’ideale di condivisione rammentato sopra e che è in grado di incarnare al meglio l’immagine stessa della felicità.

Prima e dopo a Firenze: le foto storiche a confronto con gli scatti di oggi
Tempo fa abbiamo pubblicato un articolo che proponeva una serie di fotografie d’epoca, una sorta di viaggio nel tempo nel Novecento fiorentino. Il progetto che sta dietro a questa iniziativa nasce per il desiderio di tracciare l’evoluzione architettonica e culturale di vari Paesi europei attraverso XX secolo. Le immagini che seguono presentano alcuni di questi straordinari ritratti storici di Firenze affiancati alle vedute attuali, grazie a foto scattate dalla stessa prospettiva degli originali.
Piccoli e grandi cambiamenti
Al netto dello scarto tra bianco-nero e colore, in alcuni casi l’accostamento mette a dura prova l’abilità dei più assidui giocatori di trova le differenze. Dopotutto la facciata di Palazzo Vecchio non mostra trasformazioni evidenti, e perfino i binari che raggiungono Piazza San Giovanni non appaiono così anacronistici se comparati a quelli dell’odierna tramvia.
Una volta esaurito il colpo d’occhio iniziale, tuttavia, le prime discrepanze iniziano a rendersi visibili. Ecco allora scomparire il tram che un secolo fa si affacciava sul duomo. Scompaiono anche le carrozze da Piazza della Repubblica, e lo stesso destino è riservato alle vecchie Fiat 500 e 600 che qualche decennio più tardi transitavano ai piedi del campanile di Giotto. Cambiano i vestiti con il cambiare della moda, e soprattutto cambiano le persone che quei vestiti li indossano. La città si trasforma da residenza dei fiorentini a destinazione turistica.
Più si esplorano i particolari di ogni coppia di fotografie e più numerose sono le differenze che saltano all’occhio. Perfino in una città ancorata al suo passato come è Firenze, il tempo segue il suo corso e ridipinge l’aspetto di strade e piazze, e ancora di più quello delle persone che giorno dopo giorno le attraversano.
Tutte le foto storiche sono rilasciate da Fortepan e attribuite ai loro rispettivi autori.

Eating Europe e il food tour di qualità
Oggi celebriamo con piacere una storia di successo che ha per protagonista un’azienda amica, recentemente premiata per il suo impegno nel mondo del turismo enogastronomico. Un riconoscimento che rende merito alla massima qualità dei molti prodotti per cui Firenze si contraddistingue, e al quale contribuisce orgogliosamente anche l’Antica Gelateria Fiorentina.
Un lavoro che nasce dalla passione
Nel panorama dei food tour disponibili in una città a vocazione così marcatamente turistica come è Firenze, la pluralità dell’offerta può talvolta riservare esperienze deludenti. Il rischio è quello di incappare in agenzie che offrono un servizio poco attento alla qualità dei prodotti proposti e alla genuinità dell’esperienza stessa.
Eating Europe nasce proprio con l’intento di offrire delle visite che si allontanino dalla proposta meramente turistica, e che permettano di scoprire le città più affascinanti del vecchio continente attraverso itinerari incentrati sulle vere eccellenze del territorio. Non è un caso che l’agenzia sia nata proprio in Italia, sostenuta dall’amore nutrito dal suo fondatore Kenny Dunn per la cucina e per le persone che si celano dietro ogni piatto.
«Diamo alle persone un assaggio d’Europa che non dimenticheranno mai, facendole entrare in contatto con cibo, persone e quartieri autentici.»
I tour di Firenze
Oggi Eating Europe mantiene la promessa di quella passione proponendo i suoi food tour in dieci diverse nazioni. In Italia è presente a Firenze, Roma, Napoli, Milano, Palermo, Venezia e Bologna. Particolarmente ricca e apprezzata è l’offerta presente nella nostra città, con visite dedicate ad alcune delle destinazioni più rappresentative nell’universo gastronomico locale. Alle esperienze organizzate nel cuore del centro storico si affiancano quelle che hanno luogo oltrarno e nella campagna toscana. L’elenco delle specialità da degustare è altrettanto varia, a cominciare da prodotti come la bistecca alla fiorentina, la pasta fatta a mano, i formaggi e i salumi locali, il tartufo e i vini regionali.
Ed è proprio uno dei più popolari tour di Firenze che ha permesso all’azienda di conseguire il Travelers’ Choice Awards Best of the Best per il 2024, il premio istituito da Tripadvisor per celebrare i massimi conseguimenti nell’ambito del turismo.
Un riconoscimento globale
L’esperienza in questione, premiata con la raccomandazione inequivocabile del 100% dei clienti provenienti da tutto il mondo, è dedicata al Mercato Centrale di San Lorenzo. Si tratta di un incontro con la cultura gastronomica di uno dei quartieri più autentici di Firenze e con le famiglie che da generazioni portano avanti la tradizione toscana. La visita guidata, che passa anche attraverso il sito storico del mercato, permette di assaggiare prelibatezze come il tipico panino al lampredotto e una selezione di olio e aceto balsamico. Non manca una degustazione di vini in alcune delle più antiche enoteche della città.
L’ultima tappa dell’itinerario ci riguarda da vicino, e prevede un approdo all’Antica Gelateria Fiorentina alla scoperta del vero gelato artigianale. Una conclusione in dolcezza per un viaggio tra i sapori di Firenze, nonché la conferma di una preziosa collaborazione tra due realtà imprenditoriali che da sempre fanno della passione per il gusto la propria professione.

Tra Hollywood e Cinecittà: i film ambientati a Firenze
Nel corso dell’ultimo secolo la settima arte ha più volte reso omaggio alle bellezze di Firenze, raccontandone le vicende sotto una luce epica o intimista. La raccolta di oggi, rigorosamente non esaustiva, presenta alcuni dei personaggi e delle storie che hanno avuto particolare successo nell’immortalare la nostra città sul grande schermo.
Le ragazze di San Frediano (1955)
La prima pellicola in elenco è ispirata all’omonimo romanzo di Vasco Pratolini e riflette il carattere genuinamente fiorentino dell’autore. La storia segue le vicende sentimentali del giovane rubacuori Bob e delle sue numerose conquiste. Da Porta San Frediano a Piazza del Carmine, alcuni dei luoghi più caratteristici del quartiere del titolo fanno da sfondo a questo dolceamaro ritratto della città.
Amici miei (1975)
Di tutt’altro brio è la commedia di Mario Monicelli diventata un cult della cultura popolare fiorentina degli anni ‘70. I quattro protagonisti, amici d’infanzia che non si rassegnano al sopraggiungere della mezza età, affrontano le difficoltà della vita con una buona dose di goliardia. Vari passaggi del film sono ambientati tra San Niccolò e Santo Spirito, mentre alla stazione di Santa Maria Novella si svolge la scena degli schiaffi ai passeggeri del treno in partenza, in assoluto una delle sequenze più acclamate del cinema italiano.
Camera con vista (1986)
L’elegante pellicola di James Ivory, vincitrice di tre premi Oscar, è ambientata nella Firenze di inizio Novecento. Durante un viaggio in Italia, un’irrequieta ragazza inglese si innamora di un suo connazionale. La loro storia si snoda attraverso svariati angoli del centro storico, tra Piazza della Signoria, Piazza di Santa Croce e Ponte Vecchio. La camera che dà il nome al film, affacciata proprio sul Ponte Vecchio, si trova all’interno dell’attuale Hotel degli Orafi, sul Lungarno degli Archibusieri.
I laureati (1995)
Torniamo alle produzioni italiane con la prima regia di Leonardo Pieraccioni, che rievoca alcune tematiche del già citato Amici miei nel raccontare le avventure di quattro amici irrimediabilmente in bilico tra giovinezza ed età adulta. Tra le molte località utilizzate ci sono i giardini della Fortezza da Basso, dove il protagonista, interpretato dallo stesso Pieraccioni, sogna di flirtare con il personaggio di Maria Grazia Cucinotta. Il regista avrebbe raggiunto la massima gloria l’anno successivo con Il Ciclone, ambientato tra Firenze e una piccola città nel cuore della toscana.
Hannibal (2001)
All’inizio del nuovo millennio i riflettori di Hollywood puntano su Firenze. È qui che sotto falso nome si nasconde Hannibal Lecter nel sequel de Il silenzio degli innocenti. Il serial killer cannibale interpretato da Anthony Hopkins assume il ruolo di curatore della biblioteca di Palazzo Capponi in via de’ Bardi. Il thriller di Ridley Scott immerge in un’atmosfera spettrale diversi luoghi della città, tra cui la Loggia del Porcellino e la storica farmacia di Santa Maria Novella.
Sotto il sole della Toscana (2003)
Toni decisamente più rilassati per questo romantico film con Diane Lane. La storia è in realtà ambientata in varie location della regione e in particolare a Cortona. Tratto dal romanzo autobiografico di Frances Mayes, racconta il tentativo di una scrittrice americana di cambiare vita acquistando una villa in Toscana.
Inferno (2016)
Restiamo nell’ambito di una produzione hollywoodiana per l’ultimo film della selezione, un adattamento del romanzo di Dan Brown legato a doppio filo alla Divina Commedia. Il personaggio interpretato da Tom Hanks si risveglia senza memoria in una camera d’ospedale e scopre di essere coinvolto in un letale mistero. Una delle sequenze più avvincenti ha luogo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ma in questa corsa contro il tempo i protagonisti attraversano anche Ponte Vecchio, il Corridoio Vasariano e il Giardino di Boboli. Non tutte le località sono riprodotte sullo schermo con accurato realismo, ma è un compromesso ammissibile per il blockbuster di maggior successo mai ambientato a Firenze.