Film sotto le stelle: i cinema all’aperto di Firenze

Come ogni anno, con l’arrivo dell’estate i cinema all’aperto di Firenze tornano ad illuminare i loro schermi per offrire serate piene di magia nelle location più svariate. Alcune di queste iniziative sono gratuite, mentre altre offrono ingressi a 3,50 euro grazie all’iniziativa “Cinema Revolution” del Ministero della Cultura. Ecco alcune delle arene più interessanti che potrete trovare nei prossimi mesi:

 

Cinema Chiardiluna – Oltrarno

Il Chiardiluna è lo storico cinema all’aperto situato in zona San Frediano. Appuntamento immancabile per gli amanti del cinema, è aperto fino a metà settembre e propone una ricca programmazione che spazia dai classici italiani ai film internazionali. Il calendario prevede anche incontri con il pubblico con ospiti come Neri Marcorè, Giovanni Veronesi e Margherita Vicario.

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Cinema in Manifattura – Manifattura Tabacchi

Fino al 28 agosto, alla Manifattura Tabacchi va in scena una rassegna che in occasione della sesta edizione torna al suo spazio originale, il Cortile della Ciminiera. MIM – Made in Manifattura e Fondazione Stensen organizzano numerose serate dedicate a film, musica, libri e teatro.  Non mancheranno eventi speciali per i nottambuli, con film cult come “Il Grande Lebowski” e “The Dreamers” proiettati in tarda serata. Sono anche previsti ospiti e un cine-concerto in omaggio a Sergio Staino.

https://stensen.org/attivita/non-solo-cinema-in-manifattura-2024/

 

Cinema nel chiostro – Ex convento di Sant’Orsola

Un luogo affascinante ospitato in un sito recentemente restaurato e restituito alla comunità, dove l’arena curata da Spazio Alfieri si è trasferita quest’anno. Si tratta del Complesso Museale di Sant’Orsola, situato tra via Guelfa, via di Sant’Orsola e via Taddea. Dal 1° luglio all’8 settembre ogni sera propone una vasta selezione dei migliori film usciti al cinema nell’ultima stagione, compresi titoli d’autore e nuove uscite di qualità.

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Cinema in villa – Giardino di Villa Bardini

Arrivata alla quinta edizione, la rassegna prevede un appuntamento settimanale gratuito in una delle terrazze più panoramiche della città. Dal 9 luglio al 29 agosto ogni mercoledì.

https://stensen.org/attivita/cinema-in-villa-2024/

 

Apriti Cinema – Gallerie degli Uffizi

Il piazzale degli Uffizi ospita fino al 6 agosto quella che è stata definita “l’arena estiva più bella del mondo”. Le proiezioni sono gratuite e prevedono una selezione di film d’autore italiani e internazionali. Il progetto è organizzato dall’associazione Quelli dell’Alfieri in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, e prevede anche incontri con autori, registi e attori.

https://www.uffizi.it/eventi/apriti-cinema-2024

 

Estate Fiesolana – Teatro Romano di Fiesole

Dal 5 al 21 agosto, lo splendido Teatro Romano di Fiesole accoglie l’Estate Fiesolana, uno dei cinema all’aperto più caratteristici d’Italia: sedersi sulle pietre millenarie del teatro rende l’esperienza davvero unica. La programmazione, curata dalla Fondazione Stensen, offre ogni sera molti film italiani ed una selezione di titoli europei.

https://www.bitconcerti.it/estate-fiesolana-2024.html

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La terza edizione di Armonie Inevitabili

Con gli appuntamenti delle prossime due settimane si avvia alla conclusione la rassegna Armonie Inevitabili, un appuntamento dedicato alle molte sfumature della musica jazz e agli appassionati di questo genere. La terza edizione vede confermato l’impegno del direttore artistico Michele Staino e dell’illustratrice Pilar Roca, e si propone anche di ricordare la prematura scomparsa di Sara Pau.

Dopo le otto serate di maggio e giugno che hanno visto alternarsi numerosi artisti della scena internazionale, sotto l’insegna dell’Antica Gelateria Fiorentina si esibiranno quattro band che da qui al 12 luglio ci accompagneranno in questa estate cittadina. Gran finale con l’ensemble dell’apprezzato batterista americano Paul Wertico, ex componente del Pat Metheny Group e artista con tante collaborazioni eccellenti all’attivo.

 

Contrasti ed equilibrio

Improvvisazione, conflitto, risoluzione, incontro, destino. Se l’idea di armonia richiama alla mente un modello di bilanciamento e coesione, in cui ogni elemento contribuisce al benessere complessivo, le esperienze umane ci riportano spesso a ciò che viviamo come inevitabile. Insieme al desiderio di una ritrovata sintonia, il jazz evoca anche tutto quello che nella vita è spontaneo e indipendente dalla nostra volontà, a cominciare dallo scorrere inarrestabile del tempo e degli eventi.

Come suggerisce il nome stesso della rassegna, questa musica straordinaria ci parla al tempo stesso di un ordine ideale e di un senso di ineluttabilità, permettendoci di riflettere sulla complessità e la meraviglia dell’esistenza. I musicisti accettano che gli imprevisti siano parte integrante della loro performance, mostrandoci come l’armonia e l’inevitabile coesistano nel cuore del jazz di strada. Un incontro complesso e affascinante, arricchito da tutti quegli elementi che nel contesto urbano della manifestazione sembrano animarsi e prendere parte all’improvvisazione musicale: il tintinnio delle posate di chi cena all’aperto, i campanelli delle biciclette dei rider, i commenti dei passanti, le variazioni del tempo atmosferico. Il jazz richiama la vita, la vita richiama il jazz.

 

Un’esperienza di reciproca ispirazione

Nata da una passione comune del gelatiere Francesco Sini e del musicista Michele Staino, la rassegna si propone di dar vita ad un’esperienza in cui la musica possa influenzare la dinamicità della strada e la strada ispirare la creatività dei musicisti.

È proprio Francesco, titolare dell’Antica Gelateria Fiorentina, a raccontare come talvolta una suggestione possa far incontrare mondi all’apparenza lontanissimi tra loro: “Il gelato è un equilibrio tra ingredienti che ghiacciano e altri che ne contrastano il congelamento. Ma è un equilibrio precario, che cambia in relazione all’ambiente, alla specificità degli ingredienti, all’attenzione e persino all’umore del gelatiere. È esattamente con le stesse problematiche che mi immagino i musicisti che si esibiscono in strada”.

La musica inebria, complica, esprime, e in questa occasione via Faenza diventa parte integrante di questo universo, arricchendolo con la sua atmosfera, i suoi rumori, la sua energia.

 

Gli incontri di luglio

Ecco i prossimi appuntamenti che animeranno le serate all’Antica Gelateria Fiorentina:

  • 4 luglio: Niccolò Angioni trio (N. Angioni – V. Bartoli – P. Campanelli)
  • 5 luglio: Cosimo Boni 4tet (C. Boni – N. Nickolov – M. Staino – M. Andriola)
  • 11 luglio: Jacopo Martini trio (J. Martini – G. Mottola – L. Baggiani)
  • 12 luglio: Paul Wertico trio (P. Wertico – F. Mocata – G. Scaglia)
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Gelato e vino: azzardo o abbinamento vincente?

L’abbinamento tra vino e gelato è uno degli accostamenti gastronomici più complessi e affascinanti da realizzare. Questo è dovuto principalmente alla differenza di temperatura tra i due alimenti: il freddo del gelato tende ad anestetizzare il palato, impedendo di percepire appieno il sapore del vino. Tuttavia con alcuni accorgimenti è possibile ottenere risultati sorprendentemente piacevoli.

 

La Teoria degli Abbinamenti

Per creare un abbinamento armonioso tra vino e gelato, ci sono alcune regole fondamentali da seguire.

  • Temperatura: La temperatura gioca un ruolo cruciale nell’abbinamento. È consigliabile servire il gelato non troppo freddo, vicino al punto di fusione (tra 12 e 15 gradi). Al contrario, il vino dovrebbe essere leggermente più caldo rispetto alla sua temperatura di servizio ideale. Questo accorgimento aiuta a mantenere il palato sensibile ai sapori del vino.
  • Concordanza: Il principio della concordanza suggerisce di scegliere un vino dolce e non eccessivamente alcolico per evitare che sovrasti il gusto del gelato. Inoltre, il vino dovrebbe essere selezionato in base alle caratteristiche gustative del gelato, come l’aromaticità e la grassezza. La dolcezza del vino deve bilanciare e completare i sapori del gelato senza dominare.
  • Ordine di Degustazione: È importante sorseggiare il vino prima di gustare il gelato. Questo perché la temperatura fredda del gelato può alterare la percezione dei sapori, quindi degustare prima il vino permette di apprezzarne appieno le sfumature.

 

Alcuni esempi

Ecco alcuni abbinamenti che possono offrire esperienze gustative indimenticabili:

  • Gelato alla Nocciola o Pistacchio: Vini come il Passito di Pantelleria o il Vin Santo sono ideali per bilanciare la grassezza e l’aromaticità di questi gusti cremosi. La loro acidità e dolcezza creano un contrasto piacevole che valorizza il gelato.
  • Gelato al Cioccolato Fondente: Questo gelato, dal sapore intenso e poco dolce, si abbina perfettamente con distillati invecchiati e liquori, che con la loro densità e dolcezza esaltano le note aromatiche del cioccolato.
  • Gelato alla Frutta o Sorbetto: I vini dolci come il Moscato d’Asti o il Brachetto d’Acqui, serviti ben freddi, sono perfetti per accompagnare i gelati alla frutta. La dolcezza e l’aromaticità di questi vini richiamano i profumi e i sapori fruttati del gelato, creando un abbinamento armonioso.

Un abbinamento da evitare è invece quello tra gelato e spumante: l’effervescenza di quest’ultimo risulterebbe infatti troppo pungente a causa della bassa temperatura del gelato.

 

Seguendo questi consigli, è possibile scoprire abbinamenti sorprendenti. Anche se l’accostamento può sembrare arduo, con una selezione attenta e un po’ di sperimentazione si possono creare combinazioni che esaltano i sapori di entrambi gli elementi, regalando un’esperienza gustativa unica e appagante. L’importante è ricordare che, come in tutte le cose, la pratica e l’attenzione ai dettagli possono trasformare una sfida in una vittoria del gusto.

 

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Il Tour de France a Firenze

Per la prima volta nella sua lunga storia, sabato 29 giugno il Tour de France prenderà il via dall’Italia. La città di Firenze farà da scenario d’eccezione per l’avvio dell’edizione 2024 di una delle corse ciclistiche più prestigiose al mondo.

 

Una partenza speciale

Per quanto le sue origini possano essere ricondotte alla politica francese del XIX secolo, il primo Tour fu organizzato nel 1903, con partenza e arrivo a Parigi e tappe intermedie a Lione, Marsiglia, Bordeaux e Nantes. Dal 1954 numerose città hanno ospitato il Grand Départ fuori dalla Francia, conferendo a ogni edizione un’atmosfera e un sapore distintivi.

Per l’evento di quest’anno, la partenza in modalità non competitiva avrà luogo al Villaggio alle Cascine in un’area preparata appositamente. Intorno a mezzogiorno, i ciclisti faranno rotta verso Piazza della Signoria per un inizio cerimoniale alla presenza delle autorità locali. La carovana sfilerà sotto i monumenti storici fino al panoramico piazzale Michelangelo. Da qui, il percorso dirigerà verso Gavinana per rendere omaggio al leggendario Gino Bartali, una delle figure più amate e rispettate del ciclismo italiano.

 

La tappa Firenze-Rimini

Il vero inizio competitivo del Tour avverrà fuori dal perimetro cittadino, a Bagno a Ripoli. Da qui, i ciclisti affronteranno un percorso che li condurrà attraverso Pontassieve, Pelago, Rufina, Dicomano e San Godenzo. Queste località offriranno un assaggio delle bellezze naturali della Toscana, con strade panoramiche e impegnative salite dell’Appennino tosco-emiliano. Il tratto appenninico sarà caratterizzato da 3.800 metri di dislivello positivo, e includerà il passo di Valico Tre Faggi e altre ripide salite, con l’ultima sfida situata nel cuore della Repubblica di San Marino, poco prima dell’arrivo a Rimini.  Questo percorso promette di essere un banco di prova significativo per i ciclisti e potrebbe già determinare chi indosserà la prima Maglia Gialla.

Il tour si sposterà quindi tra Emilia Romagna e Piemonte per le due tappe seguenti. Approderà successivamente in Francia e si avvicinerà nel corso di luglio alla sua destinazione, la città di Nizza, che sostituirà Parigi come traguardo di questa edizione a causa delle concomitanti Olimpiadi.

Per il momento però tutti gli occhi sono puntati su Firenze, teatro di uno spettacolo che unisce le emozioni della competizione e le bellezze della città. E dopo aver assistito al passaggio dei ciclisti, non dimenticate di celebrare l’evento con una sosta all’Antica Gelateria Fiorentina.

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Cortei e fuochi d’artificio: la festa di San Giovanni

Ogni 24 giugno Firenze si anima per celebrare il suo patrono, San Giovanni Battista. Si tratta di un evento atteso sia dai cittadini che dai turisti, con un’agenda di appuntamenti che culmina con i celebri “fochi“.

I festeggiamenti sono iniziati con una settimana di anticipo, ma è nel giorno del patrono che sono previste le attività principali. Tra queste, il corteo storico che attraversa le strade della città in un viaggio nel tempo che riporta in vita le antiche tradizioni fiorentine. La serata è invece dedicata allo spettacolo pirotecnico, organizzato dalla Società San Giovanni Battista con il supporto della Fondazione CR Firenze. Quest’anno, oltre ai tradizionali gigli colorati e al tricolore nazionale, il cielo si tingerà di giallo in omaggio alla partenza del Tour de France da Firenze. La “scarica finale”, sempre molto attesa, sarà completamente rinnovata per sorprendere tutti i presenti.

 

Le origini della festa

La Festa di San Giovanni ha radici che risalgono a molti secoli fa. Originariamente, il protettore della Firenze romana era il dio Marte. Solo con l’arrivo dei Longobardi nel VI secolo il culto di San Giovanni Battista iniziò a diffondersi, e le prime celebrazioni documentate risalgono al XIII secolo. Inizialmente, la festa durava quattro giorni e combinava riti cristiani con quelli pagani legati al solstizio d’estate.

Le celebrazioni comprendevano processioni, mostre delle arti e l’offerta di ceri davanti al Battistero di San Giovanni Battista, una tradizione che persiste ancora oggi. Un tempo, si correva anche il Palio dei Cocchi, una gara di carrozze trainate da cavalli che si svolgeva in piazza Santa Maria Novella, istituita da Cosimo I de’ Medici nel XVI secolo e continuata fino al 1858. La piazza conserva ancora i due obelischi che segnavano il percorso di gara.

Con l’avvento della polvere da sparo, i falò tradizionali si trasformarono in spettacoli pirotecnici. Dal 1796, è la Società di San Giovanni Battista a organizzare i fuochi d’artificio, diventati nel tempo una delle attrazioni principali della festa. I primi razzi, simili a quelli attuali, furono lanciati nel 1826 da piazza della Signoria. Lo spettacolo si è successivamente spostato al piazzale Michelangelo, da dove vengono sparati ancora oggi.

 

Il programma

I festeggiamenti inizieranno alle 8:30 del mattino con il Corteo degli Omaggi, che partirà da via Folco Portinari e si unirà al Corteo Storico della Repubblica Fiorentina in piazza Duomo. I figuranti raggiungeranno poi Piazza della Signoria per la consegna della Croce di San Giovanni al sindaco di Firenze e l’esibizione degli sbandieratori alle ore 9:00.

Alle 10:00, presso la Loggia del Bigallo si svolgerà l’Ostensione del Reliquiario della Società di San Giovanni Battista e delle Croci di San Giovanni, un evento che torna per la prima volta dopo la pandemia. Alle 10:30, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, avrà luogo la messa solenne in onore del patrono, durante la quale verrà ordinato il nuovo vescovo di Firenze, Don Gherardo Gambelli.

La serata si aprirà invece alle 21:00 con il concerto della Banda Musicale della Polizia di Stato sul Lungarno della Zecca Vecchia. Infine alle 22:00 inizierà l’atteso spettacolo pirotecnico, che illuminerà il cielo di Firenze per circa quaranta minuti. I fuochi verranno sparati dal piazzale Michelangelo e offriranno una vista spettacolare da vari punti della città.

 

Da dove guardare i fuochi

La prima scelta per godersi lo spettacolo in città sono probabilmente i Lungarni: dal Lungarno della Zecca Vecchia e dal Ponte Santa Trinita l’ottima vista del Ponte Vecchio si unisce a quella dei fuochi d’artificio. Per chi preferisce evitare la confusione del centro, il Lungarno del Tempio con i suoi molti locali estivi costituisce un’ottima alternativa.

Numerosi alberghi e ristoranti nel cuore di Firenze dispongono di terrazze panoramiche e roof garden che offrono una vista eccezionale, ma è necessario verificare in anticipo la necessità di una prenotazione per assicurarsi un posto.

Infine, spostandosi verso le colline di Fiesole è possibile ammirare uno spettacolo molto suggestivo, in una location unica e meno affollata rispetto al centro.

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Coppetta gelato di AmiCono Jiyugaoka

AmiCono Jiyugaoka di Maico Inoue, Giappone

Frappé di AmiCono JiyugaokaNel 2017 Maico ha aperto il bar gelateria AmiCono Jiyugaoka. È una delle persone più sorridenti che io abbia mai conosciuto. Fa parte di quelle nuove generazioni di donne giapponesi finalmente emancipate, custodi della meravigliosa cultura nipponica, quasi inconsapevoli delle differenze di genere che hanno caratterizzato il recente passato anche del Giappone. Maico è un’imprenditrice, ha lavorato duramente e ha deciso che quella fatica l’avrebbe dedicata volentieri a sé stessa e a nessun altro. Ha quindi deciso di viaggiare e ha scelto il suo nuovo percorso seguendo ciò che ha aperto questa breve introduzione: il suo sorriso.

il gelato: è il mio alimento preferito, è colorato, ha il potere di far sorridere persone di tutte le età e di attenuare le differenze. Sentivo che non c’era nient’altro di così meraviglioso.

Francesco: Ciao Maico, quando ti sei interessata al mondo della gelateria? Quando hai deciso di imparare a fare il gelato?

Maico: Quando ho compiuto 30 anni sono diventata il gestore di un ristorante italiano. Ho lavorato tutti i giorni dalle 10:00 alle 24:00. “Questa vita non può durare a lungo”, mi sono detta, quindi dovevo fare qualcosa per conto mio. Così, quando ho pensato a cosa mi piaceva, ho fatto un viaggio in Italia insieme a un amico. La mia attenzione è caduta sulla foto del mio incontro con il gelato: è il mio alimento preferito, è colorato, ha il potere di far sorridere persone di tutte le età e di attenuare le differenze. Sentivo che non c’era nient’altro di così meraviglioso. Sono ritornata in Italia e ho incontrato Francesco Sini per vedere se potevo riuscire a fare il gelato da sola. Quell’incontro ha portato all’apertura di AmiCono Jiyugaoka.

Francesco: Cosa ti manca di Firenze?

Maico: Firenze è la mia città preferita in Italia. L’esperienza di vivere e studiare lì è per me come un tesoro. Andare al mercato con Francesco, dalla conoscenza zero al gelato tutti i giorni, ho visitato 54 gelaterie in città: ogni giorno ero immersa nell’esperienza amavo sempre di più il gelato. Ho un ricordo magico di quei giorni.

La differenza dal gelato italiano è la dolcezza, in Giappone è più modesta.

Francesco: Quali sono i gusti di gelato più popolari della tua attività? Quali gusti particolari hai preparato?

Maico: Nel mio negozio cambio il menu ogni giorno. Tra questi sono particolarmente apprezzati quelli che utilizzano ingredienti di stagione e le ricette originali insegnate dal maestro. La differenza dal gelato italiano è la dolcezza, in Giappone è più modesta. Dopodiché non utilizziamo additivi, solo gelato che tiene conto della salute dei nostri clienti e questo aspetto rende popolare il nostro prodotto tra chi è più attento alla salute.

Francesco: In questi anni di pandemia da covid19, quali sono state le maggiori difficoltà? Come ha vissuto il Giappone la pandemia? Come state adesso?

Maico: Questa pandemia in Giappone ha colpito economicamente molte attività. Molti erano chiusi e, pur accogliendo le richiesta di restrizione del Paese, non mi sono presa un giorno libero. Molti clienti hanno apprezzato la nostra tenacia e ho ricevuto molto lavoro su ordinazione. AmiCono Jiyugaoka ora è aperta, possiamo dire che è sopravvissuta alla pandemia.
Siamo poi apparsi in un famoso programma televisivo e il numero di clienti è aumentato notevolmente.

Francesco: Grazie mille Maico, è stato un piacere averti come studentessa ed è un onore continuare a sentirti a distanza di anni.
Amicono Jiyugaoka si trova a 奥沢5-27-9 Setagaya, Tokyo, Giappone 1580083
Sito internet: https://amicono.official.ec/
Pagine social: Facebook & Instagram
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Gelato Cooking Class

sarai in grado di fare le tue sperimentazioni a casa!

Con i nostri Gelato Cooking Class potrai visitare un vero laboratorio di una gelateria artigianale nel centro di Firenze. Il nostro laboratorio è molto piccolo, ma abbiamo tutto il necessario per produrre ingredienti e gelati. Il gelatiere Francesco Sini ti mostrerà il ciclo del gelato artigianale e ti insegnerà i principali fondamenti alla base della produzione del gelato artigianale. Produrremo insieme un gusto e alla fine della lezione sarai in grado di fare le tue sperimentazioni a casa!

Quanto dura? 1 ora
Quante persone possono partecipare? Massimo 5 persone
In quale lingua viene svolta la lezione? In italiano o in inglese, con la possibilità di organizzare anche in altre lingue.
Quanto costa? 40 € adulti, 20 € fino a 12 anni

Per maggiori informazioni e per prenotazioni, utilizza il pulsante whatsapp che trovi qui in basso a sinistra.

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Waffle senza glutine

Prepariamo i waffle partendo dal burro salato fatto da noi, ammorbidito e incorporato nel tuorlo d’uovo montato con lo zucchero. Aggiungiamo la farina di riso (senza glutine) e infine mescoliamo con l’albume montato a neve.


In gelateria e sui principali delivery puoi trovare:

Waffle €/pz
Classico al burro salato 0,50
Al té verde giapponese Matcha 0,60
Al cacao 0,60

Qualche volta puoi trovare anche le varianti speciali allo zafferano, alla spirulina, al cacao nero e alla carota. I Waffle speciali costano tutti 0,70€ al pezzo.

In gelateria puoi personalizzare il tuo Waffel:

Aggiunta
Una pallina di gelato 0,90
Nutella 0,90
Crema di Arachidi 0,90
Dulce de Leche 0,90
Marmellate e confetture
(amarena, fragoline di bosco, pera)
0,90
Frutta e verdura fresca
(banane, kiwi, fragole, carote, finocchi)
0,90
Panna montata 0,20
Sciroppo d’acero 0,20
Granelle
(cocco, nocciole, pistacchio, arachidi, biscotto)
0,20

 

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chef Fabio Picchi

Intitolare un angolo a Fabio Picchi

La morte dello chef, scrittore e personaggio tv Fabio Picchi ha sconvolto Firenze. Un grande appassionato di cucina, il fondatore dello storico ristorante Cibrèo aperto nel 1979 nel cuore di Firenze e diventato un tempio della cucina toscana a cui negli anni si sono affiancati il Caffè Cibrèo, il Cibreino e il Teatro del Sale, fondato con la moglie Maria Cassi. Era malato da tempo ma fino ad alcuni giorni fa, dopo aver lasciato l’attività del ristorante al figlio Giulio, ancora lavorava al suo ultimo progetto, sempre nel quartiere di Sant’Ambrogio a Firenze: C.Bio – Cibo Buono Italiano e Onesto, una grande bottega-mercato.

“Il suo estro, la sua passione per la vita e per il suo lavoro, la sensibilità verso i temi dell’ambiente, dell’inclusione sociale facevano di Fabio una persona vera, animata dal desiderio di partecipare alla comunità fiorentina” (il sindaco Dario Nardella).

Non ho avuto il piacere di conoscere Fabio di persona (conosco il figlio Giulio), ma ne ho sempre apprezzato la personalità: simpatico, estroso, visionario, sensibile. Il suo modo delicato, quasi poetico, di portare innovazione in ogni preparazione senza offendere la tradizione, ma anzi inserendosi con grazia nel suo lento e progressivo mutamento. Aveva quella passione che riponeva in ogni sua parola, in ogni gesto. È stato un grande esempio di come l’esperienza della ristorazione sia un qualcosa che dovrebbe superare i freddi confini del piatto, sia per chi si siede a mangiare, ma anche per chi non si vede mentre è intento a lavorare con gli ingredienti.

Su change.org è nata una petizione per intitolare il canto che si trova tra via de Macci e via del Verrocchio, allo chef. “Quel pezzo di strada da 15 anni ospita tutta la ristorazione di Fabio Picchi. Per tante persone è da anni Canto del Picchi, facciamolo diventare reale. In questo modo lo spirito di Fabio Picchi resterà per sempre in quell’angolo della zona di Sant’Ambrogio che ha fatto diventare famoso ovunque si parli di buona cucina”. A questo link la petizione.

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