Dalle borgate ai rioni: i quartieri storici di Firenze

Nel corso della sua lunga storia, la città di Firenze è stata oggetto di numerosi frazionamenti e raggruppamenti, necessari al buon governo della Repubblica. Il primo agglomerato romano aveva assorbito al suo interno intere borgate formatesi lungo le principali vie di comunicazione. Da qui iniziarono presto a definirsi delle vere sezioni amministrative che erano talvolta guidate dai propri capitani o gonfalonieri.

Ancora oggi gli attuali quartieri sono suddivisi in aree che comprendono talvolta solo una manciata di vie e piazze. Nonostante i molti cambiamenti occorsi nella seconda metà del Novecento, è tuttora possibile riscontrare nei vari rioni i tratti distintivi della loro identità.

 

I quartieri storici

Già dall’epoca romana la città fu più volte tagliata in quattro o sei ripartizioni, dettate dal progressivo allargamento della cerchia muraria. La rivoluzione maggiore arrivò tra il 1284 e il 1333, con la costruzione delle mura che avrebbero difeso Firenze per i cinque secoli successivi. I quartieri istituiti pochi anni più tardi, che costituiscono quello che è oggi considerato il centro storico della città, presero il loro nome dai principali luoghi di culto presenti sul loro territorio: San Giovanni nel quadrante nord-est, Santa Maria Novella a nord-ovest, , Santa Croce a sud-est e Santo Spirito a sud-ovest. In piazza della Repubblica la Colonna dell’Abbondanza, che contraddistingueva l’antico centro, segna il confine dei primi tre (resta escluso Santo Spirito che si trova oltrarno).

Dal 1930 ad ogni quartiere è associata una squadra che prende parte al torneo del calcio storico fiorentino. Sebbene nei duecento anni precedenti non fossero state organizzate le caratteristiche partite, negli anni la tradizione si è riaffermata ed è profondamente legata all’identità dei vari quartieri. Oggi è la manifestazione rievocativa più importante della città, tenuta in piazza Santa Croce in occasione degli annuali festeggiamenti di San Giovanni.

 

La vita nei rioni

Foto: FORTEPAN under Creative Commons CC-BY-SA-3.0 licence

I fiorentini cresciuti nel periodo del dopoguerra sono particolarmente legati al ricordo degli aspetti familiari che contraddistinguevano le strade della loro giovinezza. I rioni del perimetro cittadino somigliavano a tanti piccoli paesi, ognuno con una propria comunità dalla personalità definita. La vita rionale si sviluppava attorno a luoghi di aggregazione come parrocchie, case del popolo, campetti di calcio, botteghe e mercati.

 

Perdita e recupero dell’identità rionale

Tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, una serie di trasformazioni urbanistiche, sociali ed economiche iniziò ad erodere il carattere distintivo dei rioni. L’alluvione del 1966 fece da spartiacque ed inaugurò un’epoca di cambiamenti. Il boom edilizio e la motorizzazione di massa portarono i fiorentini fuori dal centro, modificando così la fisionomia e le dinamiche della città.

Oggi Firenze si estende su cinque quartieri, il primo dei quali comprende il centro storico. È indicativo che i quartieri periferici contino in larga misura una superficie e una popolazione superiori alla porzione di città racchiusa entro il perimetro originale. Anche i suoi abitanti, del resto, non somigliano molto ai genitori e ai nonni che un tempo facevano la spola tra la chiesa e il campo di calcio in bicicletta o in lambretta. Eppure, gli ultimi anni hanno visto rifiorire l’interesse nei confronti di una dimensione più umana della città. Un ritorno ad una visione della comunità come parte integrante del territorio, che vedrà forse un parziale riscatto della bottega sotto casa nei confronti dell’impersonale supermercato.

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