
La domenica di Pasqua e lo scoppio del carro
Per molti fiorentini il giorno di Pasqua è dedicato ad un evento che riveste un particolare significato nell’ottica dell’identità cittadina. Si tratta di una spettacolare rievocazione storica che raggiunge il suo apice durante la cerimonia pirotecnica dello scoppio del carro.
Un fuoco sacro

G. Monasta, CC BY-NC-SA 4.0
L’origine della festa risale alla prima crociata e all’assedio di Gerusalemme posto dai Cristiani per riconquistare la Palestina. Secondo la tradizione, fu il nobile fiorentino Pazzino de’ Pazzi a scalare per primo le mura della città. Per quest’impresa il leggendario cavaliere ricevette in dono tre pietre del Santo Sepolcro, che sono tuttora conservate a Firenze nella chiesa dei Santi Apostoli. A seguito della liberazione di Gerusalemme, nel giorno del Sabato Santo, i crociati si radunarono in preghiera e distribuirono il fuoco benedetto, simbolo di purificazione.
Al ritorno di Pazzino a Firenze, questo rito iniziò ad essere rievocato con un fuoco acceso utilizzando le tre pietre. Con la successiva introduzione di un carro, chiamato “Brindellone”, che permetteva di trasportare i carboni infuocati attraverso la città, la cerimonia divenne sempre più articolata ed assunse progressivamente le caratteristiche che conosciamo oggi.
Razzi e fuochi d’artificio

G. Monasta, CC BY-NC-SA 4.0
La mattina di Pasqua, il carro viene dunque trainato lungo le vie del centro da due coppie buoi adornati di ghirlande. Raggiunge quindi la cattedrale di Santa Maria del Fiore, dove si svolge il cuore dell’evento. Un filo di ferro viene teso, su una lunghezza di circa 150 metri, tra l’altare maggiore del duomo e il carro posizionato nella piazza, proprio davanti all’ingresso. Davanti ad un folto pubblico, un razzo dalle sembianze di una colomba viene lanciato lungo il filo così che possa attraversare sibilando la navata centrale fino ad innescare i fuochi d’artificio del Brindellone. Una pioggia di scintille illumina allora la piazza. In un fragoroso susseguirsi di esplosioni, il fuoco purificante viene simbolicamente distribuito alla popolazione.
Come si svolge la rievocazione

G. Monasta, CC BY-NC-SA 4.0
Per coloro che vogliono assistere alle varie fasi della festa, la processione partirà alle 10 dal piazzale del Prato. Scortato da 150 tra figuranti e sbandieratori del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, il Brindellone raggiungerà piazza del Duomo e sarà allestito per lo scoppio. Alle 11 si svolgerà quindi la parte centrale della manifestazione, con l’accensione del razzo che darà il via alla sequenza pirotecnica.
Tutta la piazza assisterà allo spettacolo con un occhio sul carro ed uno sulla colombina: secondo il folclore, è fondamentale infatti che quest’ultima rientri in chiesa e completi la sua corsa verso l’altare dopo aver incendiato il Brindellone. Come facevano i numerosi contadini che dalla campagna fiorentina accorrevano ogni anno per l’evento, la tradizione prevede che dall’esisto di questo volo si traggano gli auspici per il futuro raccolto.