La festa della Toscana
Il 30 novembre la Toscana festeggia una riforma penale promulgata nel 1786 proprio in questo giorno dal Granduca Pietro Leopoldo d’Asburgo. Il nuovo codice prevedeva, per la prima volta al mondo, l’abolizione della tortura e della pena di morte. Fu un evento rivoluzionario, riconosciuto immediatamente in tutta Europa come l’atto più illuminato che un sovrano avesse mai emanato.
Il primato della Toscana
L’ordinanza si rifaceva all’opera di Cesare Beccaria Dei delitti e delle pene, risalente a due decenni prima. Nel suo trattato, il giurista milanese metteva per la prima volta in discussione il presupposto secondo il quale la durezza della pena e delle condizioni detentive costituisce un elemento di dissuasione. Al contrario, presentava la dignità di trattamento come un effettivo mezzo di redenzione per il condannato.
Il codice leopoldino si fece interprete materiale di tale visione, e rese la Toscana il primo Stato al mondo ad eliminare la pena di morte. Una pratica che lo stesso Granduca definiva “conveniente solo ai popoli barbari”. All’emanazione della riforma fece seguito uno spettacolare rogo di fronte al palazzo del Bargello, durante il quale furono distrutti patiboli e strumenti di tortura.
I detrattori del nuovo codice ne osteggiarono fortemente l’applicazione nel timore che potesse incentivare un’ondata di delinquenza, ma i numeri dettero ragione a Leopoldo. Nel corso del suo mandato come Granduca di Toscana, durato venticinque anni, la media annuale dei crimini scese da 2mila a 300.
Un principio universale
La città di Firenze è tornata nel 2000 a commemorare la storica riforma con un falò simbolico in Piazza della Signoria.
La celebrazione annuale, che si tiene da allora, prevede invece un semplice corteo dei vessilli istituzionali dei Comuni e delle Province, che percorrono le strade di Firenze insieme al Gonfalone della Regione. Molto più importante è la causa di cui la festa si fa portavoce, ribadita anche nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Nel ricordare il primo atto giuridico emesso per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, la Toscana rende omaggio ai valori della pace, della libertà e della giustizia quali elementi costitutivi della sua identità.