La ghiacciaia delle Cascine
Nel cuore del più grande parco di Firenze si trova un edificio tanto affascinante quanto poco conosciuto: la ghiacciaia delle Cascine. Situato lungo viale degli Olmi, vicino alla piscina delle Pavoniere, questo monumento storico rappresenta una curiosità architettonica che riflette una parte intrigante delle cronache fiorentine. Lontana da ogni legame con civiltà egizie, mesopotamiche o precolombiane, a cui la sua forma porta inevitabilmente a pensare, si ritaglia un angolo nelle pagine di storia per il ruolo pionieristico che ha avuto nella conservazione degli alimenti.
La sua funzione
Realizzata nel 1796 su progetto dell’architetto fiorentino Giuseppe Manetti, era destinata alla conservazione del ghiaccio e degli alimenti deperibili. In un’epoca in cui le tecnologie moderne di refrigerazione erano ancora lontane, costituiva una soluzione molto efficiente per preservare cibi e bevande. Non si trattava dell’unico impianto pensato allo scopo, visto che già in periodo rinascimentale esistevano vari depositi collocati strategicamente. Ad esempio nei fossati lungo le mura di cinta, esposti ai venti freddi di nord-est, oppure nascoste tra la vegetazione del giardino di Boboli. Questa struttura rappresentava però un’eccellenza ingegneristica che consentiva di mantenere il ghiaccio intatto per un lungo periodo. Merito della sua forma piramidale e dei materiali utilizzati, che garantivano un eccellente isolamento termico.
Un precursore del frigorifero
La struttura veniva riempita durante l’inverno con il ghiaccio raccolto dall’Arno, che era quindi conservato per essere utilizzato nei mesi successivi. Questo permetteva alle famiglie nobili e ai commercianti di Firenze di mantenere i loro prodotti freschi anche durante l’estate. La ghiacciaia era pertanto una componente essenziale della vita quotidiana fiorentina, e rappresenta un esempio tangibile di come la tecnologia dell’epoca potesse rispondere alle necessità pratiche. Vi si conservavano carne, vino, frutta e, non meno importanti, gelati e sorbetti, molto apprezzati in città già allora.
Passato e presente
Negli ultimi anni il comune di Firenze ha restaurato varie opere che popolano il parco. Oltre alla ghiacciaia, fanno parte dell’area anche la fontana della Regina Vittoria, la statua di re Vittorio Emanuele II a cavallo, la Fonte di Narciso, la Colonna del Pegaso e l’anfiteatro, insieme a svariate altre sculture e palazzine. Il più popolare tra questi monumenti è forse quello dedicato a Rajaram Chuttraputti di Kolhapur, giovane principe Indiano morto nel 1870 durante una visita a Firenze e da allora così ricordato dalla città.
Per quanto debba essere considerata un’opera minore nel panorama architettonico fiorentino, la ghiacciaia delle Cascine viene tuttora vista con interesse, e continua a tracciare un collegamento tra l’ingegno antico e le tecnologie attuali.