La riapertura del Corridoio Vasariano
Dopo 8 anni di chiusura al pubblico per attività di manutenzione, il 21 dicembre riapre finalmente le porte l’ingegnoso tunnel sopraelevato progettato da Giorgio Vasari. Si tratta dell’antico passaggio che la famiglia Medici utilizzava per spostarsi in modo indisturbato sopra le vie della città, e racconta una storia affascinante.
La realizzazione
Il Corridoio Vasariano fu costruito dall’architetto toscano nel 1565 in soli nove mesi. L’opera fu commissionata da Cosimo I de’ Medici per garantire la propria incolumità. A causa dell’appoggio ancora incerto della popolazione al nuovo duca, infatti, vi era la necessità per i regnanti di muoversi in tranquillità e sicurezza tra Palazzo Vecchio, sede del governo, e loro residenza di Palazzo Pitti.
Il percorso completo, lungo 760 metri, ha inizio negli appartamenti di Eleonora di Toledo al secondo piano di Palazzo Vecchio. Dopo aver valicato il tetto della chiesa di San Pier Scheraggio, si immette nell’ultimo piano Galleria degli Uffizi e prosegue su vari livelli. Qui ha inizio il tratto visitabile, che si apre dalla Galleria delle Statue e delle Pitture, al primo piano del museo. Il passaggio fiancheggia l’Arno al di sopra di un porticato ad archi e attraversa il Ponte Vecchio, dal quale si affaccia sul fiume da una serie di finestre panoramiche. Attraversa quindi internamente la chiesa di Santa Felicita, un espediente che grazie ad un balcone e alla protezione di una pesante cancellata consentiva alla famiglia Medici di assistere alla messa senza scendere tra il popolo. Infine, percorre via Guicciardini per raggiungere il Giardino di Boboli e Palazzo Pitti.
Macellai e gioiellieri
La realizzazione del corridoio è legata anche ad una leggenda relativa alle attività commerciali presenti sul Ponte Vecchio. Anticamente qui sorgeva il mercato delle carni. Si racconta che Cosimo I de’ Medici fosse profondamente infastidito dall’odore della carne in decomposizione, dalla vista del sangue e dal lamento degli animali condotti al macello. Non ancora soddisfatto dal poter attraversare l’Arno inosservato lungo il tratto di corridoio che percorreva il ponte, deliberò perché i macellai fossero allontanati. Destinò quello spazio agli orafi, la cui attività era a suo avviso maggiormente degna della nobilità che il Duca cercava di attribuire al proprio regno. Ancora oggi il Ponte Vecchio è costellato da caratteristiche botteghe di orefici e negozi di gioielleria.
Quali che fossero le motivazioni dietro la riorganizzazione del quartiere, la bonifica necessaria alla realizzazione del Corridoio Vasariano contribuì a ridurre il proliferare di malattie nel centro storico.
La riapertura
Il corridoio è dunque pronto per il pubblico dopo un lungo intervento di restauro e adeguamento di sicurezza iniziato nel 2016. Come indicato dal direttore degli Uffizi Simone Verde, l’evento si inserisce all’interno di una più ampia opera di riqualificazione che riguarda l’intera struttura museale vasariana e il complesso, di là d’Arno, di Boboli e Palazzo Pitti.
Il corridoio si presenta nella sua originale essenzialità, proprio come appariva all’epoca della sua costruzione, a rimarcare la sua funzione di semplice passaggio di servizio. Vi si accede acquistando un biglietto con supplemento alla Galleria degli Uffizi per un costo complessivo di 43 euro. I visitatori possono esplorare il museo per due ore prima dell’orario previsto per l’ingresso al corridoio, per ammirare infine il centro cittadino dalla prospettiva privilegiata che era un tempo riservata ai signori di Firenze.